SASSARI. Lo aveva annunciato un mese fa a Cagliari dal palco del Festival Premio Emilio Lussu: ha ora pubblicato sul periodico indipendente “Vreme” (settimanale con sede a Belgrado), un fumetto dedicato ai Giganti di Mont’e Prama. L’idea dello scrittore serbo, al secolo Saša Rakezić, era nata quest’estate allo scopo di far conoscere al pubblico dei Balcani le straordinarie ricchezze storiche e archeologiche della Sardegna.
Il lavoro di Zoagraf racconta quella che è un po’ la sua storia. La storia di un appassionato d’archeologia e studioso dei collegamenti tra il mondo antico del continente e quello mediterraneo: «Nel mese di settembre del 2022 – si legge nel testo in lingua serba – assieme a una squadra di rappresentanti serbi e austriaci, ho partecipato agli scavi archeologici presso la località di Banjska Stena, alle terme di Gamzigrad. Oltre ai reperti risalenti all’età del rame, a quelli della cultura di La Tène e dell’epoca romana, i più interessanti forse sono stati quelli dell’età del Bronzo, principalmente frammenti di contenitori di ceramica, ma anche rovine di antichi villaggi, importanti tracce di sepolture e altro…».
L’autore si concentra poi sul suo soggiorno nell’isola, ospite del Festival Lussu organizzato dall’Alambicco: «Poco dopo quegli scavi nella Serbia dell’Est, per puro caso ho avuto l’occasione di andare in Sardegna, dove ho presentato il mio ultimo libro a fumetti».
Il libro è “Il quaderno di Radoslav e altre storie sulla Seconda guerra mondiale” (001 Edizioni, 2021), un volume che descrive attraverso testimonianze e documenti il secondo conflitto mondiale nei suoi momenti difficili e negli accadimenti al di fuori dalla storia ufficiale.
«Ovviamente non mi sono fatto sfuggire l’occasione di visitare il museo archeologico di Cagliari», ha proseguito Zoagraf, definendo il museo del capoluogo sardo come un «vero paradiso per chiunque sia interessato all’età del bronzo, grazie alle statuine (bronzetti) che raffigurano dettagli come armi, indumenti e oggetti d’uso quotidiano che non è facile invece notare nei ritrovamenti di altri siti europei».
In un riquadro vengono illustrati due bronzetti nuragici, nelle figure di un guerriero e di un personaggio orante. Quindi l’attenzione si concentra sui nuraghi e sui rinvenimenti di Mont’e Prama: «Oltre alle imponenti costruzioni circolari di pietra, le più importanti tracce di quell’epoca sono senza dubbio i ritrovamenti delle monumentali statue di pietra, alte sui 2-2.5 metri, rinvenute a Cabras, nella zona occidentale dell’isola. Nel 1974, mentre aravano i campi, alcuni contadini notarono che i blocchi di pietra nascosti sotto terra che ostacolavano il loro lavoro, in verità potevano essere parti di una grossa scultura. Quindi li caricarono su un cassone e li portarono via…».
Le immagini dei Giganti sono ben tratteggiate in un altro riquadro, nelle tre tipologie a noi pervenute. «Dopo il recupero e il restauro durato anni, si capì che le sculture erano in tutto venticinque, alcune raffiguranti costruzioni, altre chiamate i giganti di Mont’e Prama, che rappresentano arcieri, guerrieri e lottatori», scrive Zoagraf che prosegue introducendo il mistero sull’origine e sugli autori di tanta magnificenza: «A dire il vero è difficile capire in realtà chi o cosa possano rappresentare le tre statue, ma si sa che sono senza dubbio collegate alla tomba (della tarda età del bronzo o del primo periodo dell’età del ferro), ritrovata sullo stesso sito. La testa del lottatore con il suo sguardo ipnotico, quasi caricaturale, ma comunque maestoso, rende l’idea di una rappresentazione imponente e gloriosa dell’essere umano. Lo possiamo avvertire e capire anche noi, nonostante le migliaia di anni che ci separano dalla loro epoca…».
Zoagraf è molto noto non solo in Italia, ma in tutta Europa, per aver raccontato attraverso i fumetti i terribili massacri avvenuti durante la disgregazione dell’ex Jugoslavia.