I rincari energetici, quelli elettrici in particolare, hanno reso sempre più insostenibile la capacità produttiva e occupazionale delle aziende. Questo dato è ancor più grave per le imprese energivore della Sardegna, che devono affrontare costi maggiori rispetto a realtà industriali localizzate nella Penisola, a causa della mancanza del gas e dei costi di trasporto eccessivamente onerosi.
Il Governo ha garantito a tutte le aziende italiane solo 16 milioni di MWh a prezzi calmierati, sufficienti a soddisfare appena il 7% delle richieste. Nonostante per le imprese sarde e siciliane sia previsto un criterio di priorità, la quota definita dall’esecutivo non garantisce un vantaggio effettivo, anche perché il sistema di ripartizione dell’energia su base nazionale non permette di avere assegnazioni per singolo soggetto superiori al 30% dei costi di gestione.
Per aziende a elevata intensità energetica come Portovesme s.r.l i costi dell’energia hanno raggiunto oltre il 70% di quelli totali e le quote che vengono assegnate sono del tutto insufficienti a garantire la sostenibilità dell’attività.
A seguito dell’approvazione del DL Aiuti ter il Governo ha accolto un ordine del giorno che ho presentato con le colleghe e i colleghi dell’Alleanza Verdi Sinistra. Abbiamo chiesto di modificare i criteri di assegnazione di energia a costo calmierato dando maggiore priorità alle imprese che operano in Sardegna e in Sicilia.
In un momento così difficile per aziende fondamentali per la nostra isola come la Portovesme srl è importante un intervento del Governo che garantisca agevolazioni che consentano di proseguire l’attività e la continuità occupazionale.
Vigileremo perché mantengano gli impegni.