Bitti. La Riserva della Biosfera Tepilora, Rio Posada e Montalbo festeggia domani, insieme ad altre 738 aree del mondo, di cui 20 in tutta Italia e una sola in Sardegna, questa giornata straordinaria in cui si ricorda l’alto valore, non solo simbolico, attribuito a tali realtà dalle Nazioni Unite. Una serie di territori dove uomo e natura sono riusciti a trovare un equilibrio e dove riescono a convivere nel modo migliore.
Se a fine 2014 veniva istituito il Parco naturale regionale di Tepilora, fra i territori di Bitti, Lodè, Torpè e Posada, nel 2017 arrivava il riconoscimento internazionale con la consegna a Parigi del titolo di Riserva della Biosfera MaB (Man and the Biosphere) UNESCO per Tepilora, Rio Posada e Montalbo. Un riconoscimento che partiva dai quattro comuni storici del Parco e che si allargava verso altre 13 realtà: Alà dei Sardi, Buddusò, Budoni, Galtellì, Irgoli, Loculi, Lula, Onanì, Orune, Osidda, Padru, San Teodoro, Siniscola. Una Riserva di Biosfera capace di estendersi quindi dall’alta Barbagia alle Baronie, passando per Montacuto e bassa Gallura per oltre 165mila ettari con circa 50mila abitanti, di cui circa la metà tra i Comuni costieri di Siniscola, Budoni, San Teodoro e Posada.
Il perché della Riserva di Biosfera. Il riconoscimento come Riserva della Biosfera intende favorire un processo di sviluppo sostenibile nella popolazione locale, promuovendo le attività tradizionali (agricoltura e artigianato) e rafforzando la consapevolezza della necessità di conservare la biodiversità naturale e coltivata, la qualità dell’acqua, degli habitat e delle specie, la diversità culturale, archeologica e di paesaggio.
I riconoscimenti Unesco. All’interno del territorio della nostra Riserva si trovano altri tre riconoscimenti Unesco: il Canto a Tenore, tipica espressione canora della cultura pastorale sarda, riconosciuta come patrimonio immateriale UNESCO; la pratica della Transumanza e quella della realizzazione e conservazione dei Muretti a secco. Proprio l’elemento pastorale funge da collante sociale ed economico dell’intero territorio, dove le dinamiche della transumanza interna, dalle zone montuose dell’entroterra (soprattutto da Bitti, Orune, Buddusò e Lula) verso le pianure costiere (Posada, Torpè, Budoni e San Teodoro), hanno generato nei secoli forti legami fra le comunità.
Il progetto Prenades. La nostra Riserva, in collaborazione con la Città Metropolitana di Cagliari (soggetto capofila), è impegnata da alcuni mesi come partner in un progetto di cooperazione internazionale con il Salvador, attraverso l’iniziativa “PRENADES – Protezione delle Risorse Naturali e Sviluppo Locale Sostenibile nella Riserva della Biosfera Apaneca – Ilamatepecla”. Nelle prossime settimane due rappresentanti della Riserva Tepilora, Rio Posada e Montalbo, raggiungeranno per alcuni giorni il Paese centroamericano per una serie di iniziative di scambio interculturale che hanno come obiettivo la condivisione delle buone pratiche realizzate da noi in Italia e da loro in Salvador. “Un progetto – ha spiegato la direttrice del Parco di Tepilora, Marianna Mossa – che rende la nostra Biosfera una realtà sempre più aperta al confronto con i popoli, anche più lontani, e che rafforza lo spirito di condivisione della conoscenza che sta alla base della cooperazione tra Stati promossa dalle Nazioni Unite”.