I medici di famiglia saranno il fulcro del nuovo modello di assistenza sanitaria che ha la sua base negli investimenti del Pnrr, con la realizzazione degli ospedali di comunità e delle case della comunità. Oggi però, se non vogliamo creare cattedrali nel deserto, dobbiamo affrontare seriamente il problema della carenza di personale sanitario che si registra anche per i medici di medicina generale”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, che oggi, a Villasimius, ha aperto i lavori dell 79° congresso nazionale Fimmg-Metis, subito dopo il raccoglimento in ricordo dei medici di famiglia morti a causa del Covid.
“Il Pnrr – ha proseguito l’assessore, che ha portato i saluti del Presidente Solinas e della Giunta – sta portando investimenti importanti, in Sardegna abbiamo approvato una programmazione da 290 milioni di euro per 50 case della comunità e 13 ospedali della comunità, ma non possiamo limitarci alle strutture. Con il nuovo Governo servirà un ragionamento articolato anche sulla rimozione dei tetti di spesa per il personale. La Sardegna è stata fra le prime regioni a eliminare l’imbuto formativo, aumentando le borse di studio per le scuole di specializzazione, ma occorre un passo in più sulla programmazione con il potenziamento della capacità formativa delle facoltà di Medicina”.
“Crediamo con forza – ha concluso l’assessore – nel superamento del tradizionale modello d’assistenza ospedale-territorio. Abbiamo approvato un piano dei servizi sanitari che metta al centro il cittadino, la famiglia e suoi bisogni, anticipando la filosofia che sarebbe stata propria della riforma della sanità territoriale contenuta nel DM 77. Le risorse in campo rappresentano un’opportunità, ma a livello nazionale sono ancora tanti i nodi che devono essere sciolti. Fondamentale continuerà a essere la collaborazione e il contributo dei medici e gli operatori sanitari. Noi continueremo a portare a Roma le istanze della nostra Isola”.