La documentazione tecnica di una pompa di calore aria acqua indica il numero di kW di potenza che la caratterizzano. Nella maggior parte dei casi, la potenza che viene riportata sulla targhetta del dispositivo corrisponde al valore massimo calcolato con una temperatura esterna di 7 gradi e una mandata di 35. Tuttavia, ogni edificio ha bisogno di un certo numero di kW a seconda della temperatura di mandata che occorre per l’impianto di cui si dispone – a pavimento, a radiatori, e così via – e in funzione della temperatura esterna di progetto.

Riscaldamento a radiatori con pompa di calore da 12 kW

Prendiamo come primo esempio il caso di pompe di calore 12 kw collocate in un edificio dotato di riscaldamento a radiatori, con una temperatura esterna di 2 gradi. In questo caso, l’edificio necessita di 11 kW di potenza, per una mandata di 45 gradi: il dato per la temperatura esterna di riferimento è indicato nella tabella allegata al manuale tecnico del dispositivo. Ebbene, il livello di potenza di cui si ha bisogno è pari a 9 kW, tuttavia il modello ideale supera i 2 kW. Tale potenza deve essere ridimensionata in funzione di una valutazione dinamica del fabbisogno termico: in sostanza, il dato evidenziato di 11 kW è il risultato di un calcolo statico.

Calcolo statico e calcolo dinamico: ecco che cosa cambia

Per ciò che riguarda il calcolo statico, il fabbisogno energetico fa riferimento al riscaldamento, a partire da condizioni di casa fredda, con 20 gradi di temperatura. Per ciò che riguarda il calcolo dinamico, invece, il fabbisogno energetico fa riferimento al riscaldamento a partire di condizioni di casa già riscaldata, sempre con una temperatura di 20 gradi, che in questo caso è necessario mantenere. Il giusto dimensionamento varia in base alla tipologia di pompa che si ha in mente di installare; quasi tutti i modelli partono dal regime massimo e in seguito modulano in basso. I dispositivi più all’avanguardia, però, iniziano dal regime minimo e gradualmente arrivano al set point ideale: è evidente che ciò comporta una scelta di potenza differente.

Riscaldamento a pavimento: quali sono le differenze?

Proponiamo un altro esempio, sempre riferendoci a una pompa di calore da 12 kW, ma in questo caso in un edificio dotato di riscaldamento a pavimento, con una temperatura esterna di 7 gradi. In tale circostanza si necessita di 12 kW di potenza, con una mandata di 35 gradi. Come sempre il dato deve essere cercato nella tabella presente nel manuale tecnico dell’apparecchio. Ebbene, il valore di potenza di cui si ha bisogno è pari a 12 kW, corrispondente a quello della pompa di calore da 12.5 kW.

Cosa scegliere fra una caldaia a gas e una pompa di calore

Non sempre la pompa di calore si dimostra più conveniente rispetto a una caldaia a gas, e ovviamente vale anche il viceversa. Il COP cambia a seconda delle temperature esterne. In linea di massima, ipotizzando che i costi dell’energia rimangano sempre quelli attuali, una pompa di calore con COP pari a 1.7 presuppone lo stesso costo del metano. Tuttavia, alla luce delle caratteristiche dei climi del nostro Paese, il costo di esercizio di una pompa di calore è quasi sempre più basso rispetto a quello del gas. Certo è che dopo aver definito il valore di potenza teorica della pompa di calore è indispensabile prendere in considerazione il punto di bivalenza, vale a dire la condizione in cui diviene critica la produzione di energia termica: in altri termini, le caratteristiche di un dispositivo in funzione della temperatura di mandata e delle temperature esterne.

Punto di bivalenza: tutto quello che è necessario sapere

La pompa di calore, al di sotto del punto di bivalenza, necessita di un supplemento di potenza: tale integrazione in genere può essere ottenuta per mezzo di una resistenza elettrica. In pratica, il punto di bivalenza si concretizza nel momento in cui la richiesta di energia termica della casa oltrepassa la capacità del dispositivo di produrre calore, in virtù di una riduzione della temperatura esterna. Conoscere il punto di bivalenza della pompa di calore è fondamentale al fine di evitare multipli spegnimenti e accensioni del compressore.